News

Anche se il settore dei trasporti e della logistica non si è mai del tutto fermato, dovendo garantire la movimentazione dei beni di prima necessità durante il picco dell’emergenza, è coinvolto nella cosiddetta “Fase due”, cioè quella della convivenza con il virus. Nello specifico, l’ultimo decreto è stato utile per capire meglio, approfondire e abituarsi più velocemente alle misure precauzionali su luogo di lavoro. E per sottolineare, agli occhi degli imprenditori del settore della logistica e dei trasporti, che le priorità sono cambiate in questi mesi, ma saranno con ogni probabilità diverse anche in futuro, rispetto alle idee pre-pandemia.

Le precauzioni del settore dei trasporti e della logistica

Per quanto riguarda le precauzioni, è chiaro che nel settore del trasporto e della logistica siano di primaria importanza i dispositivi di protezione individuale. Perché se anche un autista si trova da solo durante il tragitto, alla guida del mezzo, dovrà interfacciarsi con almeno un’altra persona in fase di carico e scarico merci, e questo richiede quindi la massima attenzione a livello comportamentale. È raccomandata nella fase 2 dei trasporti e della logistica la distanza tra le persone, da ricordare soprattutto nei frangenti in cui si era abituati a collaborare da vicino. Gli autisti devono adattare i propri modi di fare, evitando di avvicinarsi alle altre persone e scaricando il materiale lontano da chi poi sarà incaricato a riceverlo e trasportarlo all’interno, ad esempio, di un magazzino. Inoltre è fondamentale la sanificazione di se stessi, attraverso l’uso di un disinfettante alcolico prima e dopo il carico e scarico merci, e della merce stessa, vista la possibilità che gli agenti infettanti permangano sulle superfici.

Le azioni fondamentali per la fase due

Le aziende di trasporti e logistica, nella fase due e nei prossimi mesi, sono chiamate ad un imponente sforzo di sanificazione degli ambienti di lavoro. I magazzini infatti sono luoghi ad alto rischio di contagio, è fondamentale appellarsi ad aziende esperte per la prima igienizzazione. Ma la fase due sottolinea e dà forza ad alcune idee che si erano già palesate nei primi giorni di emergenza: ad esempio, alla rinnovata attenzione alla salute dei lavoratori che si occupano di trasporti e logistica, essendo parte di un settore che rifornisce le grandi distribuzioni e le filiere alimentari, dunque impossibilitato a fermarsi. L’operatività, in altre parole, è inderogabile, quindi l’attenzione deve essere massima.

La fase due come periodo di prova per la logistica e i trasporti del futuro

Le risposte che il settore dei trasporti e della logistica si è dato per garantirsi sicurezza e continuità durante la fase due, e oltre, sono molteplici. La prima è la  telematica, un aiuto fondamentale per controllare le ore di lavoro degli autisti da remoto, soprattutto quando vengono allentati i vincoli sulle ore di lavoro e si innalza quindi il rischio di incidenti. La telematica consente di controllare e comunicare con gli autisti e modificare i turni in modo agile e rapido, consentendo il riposo a chi è sovraffaticato.
La seconda è l’investimento sulla programmazione: è e sarà sempre più importante programmare in maniera intelligente i turni di lavoro, consentendo agli autisti di alternarsi tra lunghe tratte e corte, e adeguarsi in zone ad alto rischio di contagio. La terza è la gestione online o tramite cloud, che evita agli autisti, ai commerciali e agli amministrativi di compilare le cosiddette scartoffie, che possono diventare veicolo di virus. Le difficoltà della fase due sono quindi anche un’occasione per applicare le prime idee per il futuro dei trasporti e della logistica, migliorando sensibilmente il settore.